l Papa a Santa Marta: «Cresce nel silenzio. È nascosto, in quella santità della vita quotidiana. È vicino!». Attenti alle nozze a cui si partecipa per «la vanità»

DOMENICO AGASSO JR
ROMA

È una festa, ma non cresce nel clamore. Il Regno di Dio si alimenta nel silenzio, magari di una casa dove «si arriva a fine mese con mezzo euro soltanto». «Non è uno spettacolo», anche «se la nostra debolezza umana preferisce lo spettacolo» e anche se a volte, persino la celebrazione di un matrimonio, cioè un sacramento, viene presentata come «uno spettacolo». Lo ha affermato papa Francesco nell’omelia della Messa di oggi a Casa Santa Marta, di cui riferisce Radio Vaticana.

Nel silenzio, magari di una casa dove «si arriva a fine mese con mezzo euro soltanto» eppure non si smette di pregare e di curare i propri figli e i propri nonni: è lì che si trova il Regno di Dio, ha spiegato Francesco. Lontano dal clamore, perché il Regno di Dio «non attira l’attenzione» esattamente come non la attira il seme che cresce sotto terra.

Il Pontefice ha preso le mosse dal brano del Vangelo di Luca, dove alla domanda dei discepoli «Quando verrà il Regno di Dio?», Gesù replica: verrà un giorno in cui «vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli». «Il Regno di Dio – ha commentato Papa Bergoglio – non è uno spettacolo. Lo spettacolo tante volte è la caricatura del Regno di Dio».

«Lo spettacolo! Mai il Signore dice che il Regno di Dio è uno spettacolo – ha sottolineato – È una festa! Ma è diverso. È festa, certo, è bellissima. Una grande festa. E il Cielo sarà una festa, ma non uno spettacolo. E la nostra debolezza umana preferisce lo spettacolo». Tante volte, ha proseguito il Pontefice, spettacolo è una celebrazione – per esempio delle nozze – alla quale si presenta gente che piuttosto che a ricevere un sacramento «è venuta a fare lo spettacolo della moda, del farsi vedere, della vanità». Invece, ha ripetuto, «il Regno di Dio è silenzioso, cresce dentro. Lo fa crescere lo Spirito Santo con la nostra disponibilità, nella nostra terra, che noi dobbiamo preparare». Poi, ha aggiunto citando le parole di Cristo, anche per il Regno arriverà il momento della manifestazione di forza, ma sarà solo alla fine dei tempi.

«Il giorno che farà rumore – ha detto – lo farà come la folgore, guizzando, che brilla da un capo all’altro del cielo. Così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno, il giorno che farà rumore». «Il Regno di Dio – ha continuato – è nascosto, in quella santità della vita quotidiana, quella santità di tutti i giorni. Perché il Regno di Dio non è lontano da noi, è vicino! Questa è una delle sue caratteristiche: vicinanza di tutti i giorni».

«Anche la sofferenza, la croce – ha detto – la croce quotidiana della vita – la croce del lavoro, della famiglia, di portare avanti bene le cose – questa piccola croce quotidiana è parte del Regno di Dio». «Il Regno di Dio è umile, come il seme: umile ma viene grande, per la forza dello Spirito Santo».

«A noi – ha concluso Papa Bergoglio –  tocca lasciarlo crescere in noi, senza vantarci: lasciare che lo Spirito venga, ci cambi l’anima e ci porti avanti nel silenzio, nella pace, nella quiete, nella vicinanza a Dio, agli altri, nell’adorazione a Dio, senza spettacoli».