Grande festa per la Parrocchia di S. Maria La Nova in Palata; infatti, domenica 28 settembre 2014, durante la celebrazione della S. Messa delle ore 11.00, come in un grande abbraccio virtuale, si è stretta tutta attorno a P. Silvestro Scica dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Guidati dal parroco Don Elio Benedetto, tutti i parrocchiani, hanno voluto accompagnarlo ancora una volta e festeggiare i suoi 60 anni di ministero sacerdotale di cui, gran parte, spesi a favore dell’annuncio evangelico nelle missioni francescane tra gli Indios d’Amazzonia; lavorando, tra l’altro, per oltre 30 anni in condizioni difficilissime e pericolose.
Alla veneranda età di ottantasei anni e in gran forma, P. Silvestro, è al momento ancora uno dei grandi pilastri della vita missionaria in Amazzonia. Il suo lavoro infaticabile tra le “periferie umane” del mondo lo rende molto amato e, allo stesso tempo, un vero e proprio deposito ragguardevole di saggezza nonché un “maestro” del servizio umile e concreto.
P. Silvestro, o P. Silvestro da Palata – come identificato dalla famiglia francescana – è nato a Palata da Michele Scica e Alfonsina Berchicci il 12 luglio 1928, ha ricevuto l’abito religioso a Montemalbe (PG) il 13 agosto 1946. Passando attraverso la Professione Temporanea dei Voti (1947) e quella Perpetua (1950), ha ricevuto i ministeri sacri ed è stato ordinato presbitero da Mons. Gaetano Malchiodi, Vescovo titolare di Cana, Vicario Apostolico di Loreto, il 13 marzo 1954.
Nei primi anni del suo ministero, P. Scica, è stato designato dalla famiglia francescana di Assisi “padre predicatore”. Tale nomina, lo ha portato a visitare diverse cittadine italiane al fine di annunciare il vangelo ai più poveri e consolidare la fede cristiana. Nell’anno 1958, chiese con fervore di poter partire missionario fino a quando riuscì a imbarcarsi sulla nave Conte Grande che salpò dal porto di Napoli il 4 dicembre dello stesso anno. Durante la permanenza oltreoceano, diverse volte ha dovuto far ritorno in Italia anche per motivi di salute. In tali frangenti e nel corso degli anni, ha ricoperto ulteriori incari come viceparroco, parroco e confessore, ruolo che tuttora – dopo la designazione del Capitolo Provinciale del 2013 – continua a svolgere a Spoleto.
Chi spesso lo accompagna riferisce che «ha imparato ad amare le cose essenziali della vita come la semplicità, l’amicizia e ad apprezzare i meravigliosi scenari dove si dispiega la mirabile tavolozza del creatore, aumentando così, la vicinanza di Dio ai suoi figli! Ancora oggi, il pensiero della terra di missione, riesce a fargli brillare gli occhi e a commuoverlo». In modo particolare, lo stesso Don Elio, nel salutarlo all’inizio della celebrazione eucaristica – donando anche a nome della parrocchia una significativa e fine targa commemorativa accompagnata da un grande mazzo di fiori – ha affermato a più riprese: «Sono certo di condividere il desiderio di tutti, come prima cosa, nel ringraziare il Signore per averlo chiamato al presbiterato, per avergli concesso di operare sino ad oggi nella vita di missione e tra noi; inoltre, augurandomi di vederlo lavorare ancora per tanti anni nella vigna del Signore con la speranza che tanti giovani possano seguire il suo esempio rispondendo alla chiamata del Signore stesso». Don Elio ha anche sottolineato il fervore e la signorilità di un uomo che, anche nei momenti di bisogno più acuto, non ha mai chiesto nulla alla parrocchia, neanche la minima ombra di un soldo; anche se, nonostante ciò, la parrocchia non si è mai fatta trovare manchevole nel sostenerlo. «P. Silvestro – continua Don Elio – ha sempre vissuto della provvidenza e nell’abbandono più totale a Dio». Al saluto di Don Elio, infine, si sono aggiunti anche quelli speciali di P. Vito Bracone, originario anche lui di Palata e frate minore francescano, assieme a quelli della nipote di P. Silvestro stesso, Cinzia Crecchia.
La conferma alle parole di Don Elio è stata la stessa presenza di P. Silvestro in parrocchia proprio nei giorni antecedenti il suo anniversario. Riferiscono infatti altri parrocchiani che, sin dalle prime frequentazioni con lui, P. Silvestro «è apparso uomo essenziale, misurato nelle parole e nei gesti, di lui colpiscono la preparazione umanistico-spirituale, così come la semplicità e fedeltà alla propria scelta di vita. Uno che “intravede” nella scelta quotidiana del Vangelo la sola via per una reale trasfigurazione della società.
Ancora auguri P. Silvestro, il Signore continui ad accompagnarti sempre attraverso la sua benedizione.
Giuseppe Gravante, red. SpeSalvi.it
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