TERMOLI. La folla era di quelle inattese al punto che anche la spaziosa piazza Duomo è apparsa piccola per i tanti fedeli che non sono mancati all’apertura della Porta Santa della diocesi di Termoli-Larino.

Emozionato, il vescovo De Luca che si è immerso nell’affetto di migliaia di persone che hanno pregato e deposto in questo anno giubilare le speranze per il proprio futuro. E lo stesso Vescovo De Luca non ha potuto non ringraziare i tanti che “sono rimasti per tutta la messa in piazza. Una piazza gremita”. Tra le centinaia di fedeli del Popolo di Dio anche tanti malati “che si sono fermati e hanno partecipato con devozione. Questo è un qualcosa che consola. E’ come un dono della Misericordia di Dio”.

Nel cuore del Vescovo il pensiero è andato a chi è rimasto sino alla fine, nel freddo di una piazza, allo scopo di partecipare all’appuntamento che proseguirà all’insegna dell’accoglienza e della vicinanza agli ultimi.

L’invito della guida della Diocesi di Termoli-Larino, quindi, è quello a “cambiare la prospettiva. Ad entrare nello sguardo che Gesù ha sulla realtà”. Un Gesù che “parte dagli ultimi e su questo ci è maestro Papa Francesco che non fa altro che seguire Gesù e allora anche noi dobbiamo deconcentrarci o liberarci da tanti schemi ed entrare in questa visione che è la più giusta”, ha continuato Monsignor De Luca, al suo fianco il Nunzio Apostolico dell’Iran, Monsignor Boccardo e un rappresentante della Chiesa Ortodossa attiva anche in basso Molise.

Anno Santo della Misericordia che vedrà le chiese aperte in Diocesi per ascoltare, condividere e riconciliarsi con Dio. “Ogni parrocchia organizzi le 24 ore per il Signore – ha affermato Monsignor De Luca – e nella Quaresima si organizzeranno le 40 ore in sequenza di parrocchia in parrocchia”, alle quali parteciperà lo stesso Vescovo della Diocesi bassomolisana.

Aperta nei fine settimana anche la Cattedrale dove, dopo cena, sarà proprio Monsignor De Luca ad ascoltare le confessioni di chi si recherà nel cuore del Borgo per raccontare le sue vicissitudini e avere perdono e conforto.

“Mi renderò presente il venerdì e il sabato dopo cena per l’ascolto delle persone – ha affermato il Vescovo De Luca – mi auguro che quanti vivono anche situazioni di disagio nella famiglia, di separazione, nuove famiglie ricostruite e sentono il bisogno di sentire la Chiesa vicina vengano perché sono qui per ascoltarli e fare un cammino insieme”.

Tra i punti focali della lunga omelia seguita al Vangelo di Luca, Monsignor De Luca ha toccato quello del perdono, tema cruciale dell’Anno giubilare assieme all’accoglienza nei confronti degli altri, dei diversi e di coloro che hanno bisogno. Un perdono che va raggiunto per “toccare con mano la grandezza della Misericordia”. Un perdono che viene dettato anche da Dio che “conserva il suo amore, perdona la colpa, la trasgressione del peccato fino alla millesima generazione”.

E ancora la necessità “di interpretare la propria vita come servizio. Papa Francesco, nella Bolla di indizione dell’anno Santo sottolinea come la misericordia, che è la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi, non consiste nell’affermazione di principi ma è un’azione che rende visibile e tangibile l’amore”. Di qui, quindi, la necessità della Diocesi di Termoli-Larino di farsi “segno e strumento della Misericordia che la fonda e la sostiene. Per questo tra le opere che la Diocesi intende realizzare ci sono quelle dell’accoglienza dei migranti e dei profughi”.

Una celebrazione, quella che è stata coordinata dai militari dell’Arma e dalla Finanza, dalle altre forze dell’ordine nonché dai gruppi di scout e dai volontari del Sae112 alla quale, perà, è stata assente la rappresentanza politica del Comune di Termoli, che è stata anche l’occasione, per il Vescovo De Luca, di inviare un augurio alla cittadinanza. Quello di “entrare nella porta della Misericordia che, prima di tutto, è il proprio cuore dove abita Dio. Il nostro cuore è abitato da tante cose, da preoccupazioni ma anche da momenti belli, ma a reggere tutto c’è il Signore. Scoprire quella presenza, che è una presenza che riattiva la vita – ha concluso De Luca – è il primo augurio a ogni cittadino”.

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