Alcuni dicono che è un fenomeno di origine diabolica o paranormale, è vero?

Nozione
È la perdita apparente di coscienza durante la quale la persona cade improvvisamente all’indietro a terra, rimanendovi per vari minuti, come se dormisse. Non si tratta di sonno ed è uno stato che può durare anche più di un’ora, seppure in rari casi. Il risveglio avviene dolcemente, in modo naturale, e la persona si trova in uno stato di grande pace e benessere. Il fenomeno si manifesta nei gruppi di preghiera e di solito avviene dopo che l’assembla ha pregato su quella determinata persona. Si tratta di preghiere semplici, non sacramentali, che si richiamano a un’antica tradizione della Chiesa. Il fenomeno ha luogo in modo particolare nei raduni di preghiera del Rinnovamento carismatico, sia protestante che cattolico, e anche in determinati luoghi quali Medjugorje. Durante questa esperienza la volontà è bloccata e non è possibile muovere nessuna parte del corpo.

Esempi
Nella Bibbia sono presenti delle analogie relative al riposo nello Spirito. Nell’Antico Testamento la potenza di Dio improvvisamente stende gli uomini a cui si rivolge: «Il cui aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava» (Ez 1,28); «Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze» (Dn 10,7- 9); «Rispose: “No, io sono il capo dell’esercito del Signore. Giungo proprio ora”. Allora Giosuè cadde con la faccia per terra, si prostrò e gli disse: “Che dice il mio Signore al suo servo?”» (Gs 5,14); «Mentre il sole stava per tramontare, un torpore cadde su Abram, ed ecco un oscuro terrore lo assalì» (Gn 15,12). Così nel Nuovo Testamento: «All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore» (Mt 17,6); «Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite» (Mt 28,1-4); «Appena disse: “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra» (Gv 18,6); «E cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”» (At 9,4); «Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente» (Ap 1,17). In questi passi biblici si descrive quasi sempre un cadere adorante. In santa Teresa d’Avila il riposo nello Spirito viene accomunato al «sonno delle potenze».

Interpretazione del fenomeno
Durante il riposo nello Spirito le persone coinvolte riferiscono di perdere la nozione del tempo. Anche il corpo subisce alcune alterazioni: freddo alle estremità, rallentamento del battito del polso. Quando riprendono conoscenza non sono capaci di indicare la durata della loro assenza, addirittura alcune di esse si riappropriano delle proprie facoltà soltanto ore dopo. Il riposo nello Spirito può essere causato dal contatto fisico con un membro del gruppo di preghiera, ad esempio attraverso l’imposizione delle mani, il tocco della spalla o la parola. Il fenomeno può coinvolgere anche più credenti o più file di credenti. I primi a praticare il riposo nello Spirito sono stati i Pentecostalisti americani, successivamente le comunità cattoliche del Rinnovamento carismatico. Nei suoi confronti ci sono posizioni divergenti. Per alcuni, infatti, il riposo nello Spirito è una grazia soprannaturale che prepara il corpo all’azione divina. È simile a un rapimento o a una sorta di estasi. Secondo altri, invece, si tratterebbe di un fenomeno di origine diabolica o paranormale.

Come nel caso dell’ipnosi, il riposo nello Spirito comporterebbe uno stato di coscienza modificato. Spesso con esso avviene una vera e propria guarigione da disturbi psicologici, morali e spirituali e anche fisica. Inoltre è possibile una conversione. Il riposo nello Spirito è stato paragonato al «rapimento» che, secondo san Tommaso d’Aquino, è «l’elevazione di un uomo, prodotta dallo spirito di Dio, a cose soprannaturali con astrazione dai sensi» [1]. Questa elevazione è caratterizzata da una certa «violenza» e produce anche degli effetti nelle potenze appetitive, ossia «il piacere che si prova, in ciò che rapisce» [2]. Coloro che hanno sperimentato il riposo nello Spirito dicono di essersi sentiti leggeri come una piuma nel momento in cui cadevano al suolo e avvertivano non solo pace, ma la potenza di Dio che agiva in essi mentre erano a terra. Coloro, invece, che assistono al fenomeno si accorgono soltanto della persona che cade a terra come svenuta. Colui che viene preso dal riposo non avverte dolore e non sbatte contro gli ostacoli presenti. Dal riposo nello Spirito derivano diversi effetti: si sperimenta la presenza del Signore, oltre che pace e tranquillità; viene facilitata la guarigione, poiché il Signore interviene rapidamente e opera con una potenza particolare.

F. Armenti

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1 Tommaso d’Aquino, Summa Theolo- giae, II-II, q. 175, a. 1.
2 Ibid., a. 2.