La preghiera è il respiro dell’anima: è importante trovare dei momenti nella giornata per aprire il cuore a Dio, anche con le semplici e brevi preghiere del popolo cristiano. Per questo, oggi ho pensato di fare un regalo a tutti voi che siete qui in piazza: un piccolo libretto tascabile che raccoglie alcune preghiere, per i vari momenti della giornata e per le diverse situazioni della vita“. Cosìpapa Francesco all’Angelus del 14 dicembre, domenica Gaudete,ha introdotto la distribuzione della raccolta “Preghiere” invitando i presenti nella piazza a: “Prendetene uno ciascuno e portatelo sempre con voi, come aiuto a vivere tutta la giornata uniti a Dio e non dimenticare che, come dice il vostro cartello, con Gesù la gioia è di casa“.

Il Papa intende in questo modo rilanciare la tradizione dei “Libretti” delle preghiere dov’erano stampate le formule principali a partire dal segno della croce. Erano quelle che tutti sapevano a memoria e che invece oggi non si conoscono più.

Il libretto, che in copertina reca l’immagine dell’ “Orante” delle catacombe di Priscilla, è stampato dalla Libreria editrice vaticana e da lunedì sarà in vendita a 60 centesimi di euro. Oggi è stato diffuso gratuitamente in 50 mila copie. Piccolo com’è, si può portare facilmente in tasca, in borsa, nella cartella.

Si intitola semplicemente “Preghiere”. Si comincia dal Padre nostro, ma c’è anche l’Ave Maria, l’Angelo di Dio, L’eterno riposo, il Gloria al Padre. C’è il “Ti adoro, o mio Dio” nella versione del mattino e in quella della sera. C’è una preghiera a Maria scritta da Papa Francesco e una di Madre Teresa di Calcutta che si intitola “Vuoi le mie mani?”. C’è il Rosario e la Via crucis classica con le quattordici stazioni. Ci sono preghiere da dire prima di pranzo, al mattino e alla sera. Alcune sono preghiere d’autore; oltre a quella di Papa Francesco e di Madre Teresa, sono riportati alcuni celebri testi diSanta Teresa di Gesù Bambino, di san Francesco, del beato Newman, di Charles de Foucauld. E c’è anche la coroncina della Divina misericordia di Santa Faustina, molto cara a Giovanni Paolo II.

Poi c’è la preghiera delle cinque dita, un suggerimento per come pregare di Papa Francesco. E’ una preghiera che lui stesso ha scritto vent’anni fa quando era arcivescovo di Buenos Aires e che è diventata molto popolare in Argentina. Si comincia dal pollice, il dito più vicino, che serve per ricordare di pregare per i nostri cari. Poi l’indice, che serve per ricordare di pregare per i maestri, i professori, i medici e i sacerdoti. Quindi il medio, il dito più alto, che ricorda di pregare per chi governa, per i politici, gli imprenditori i dirigenti, insomma tutto coloro che “gestiscono il destino della nostra patria e guidano l’opinione pubblica”. Poi l’anulare, il dito “più debole”, scrive il Papa “come può confermare qualsiasi insegnante di pianoforte”. Serve per ricordare di pregare per i deboli, gli ammalati, ma anche le coppie sposate. Infine il mignolo, che ricorda che gli ultimi saranno i primi e serve per ricordare di pregare anche noi stessi, “dopo”, sottolinea il Papa, “aver pregato per tutti gli altri”.

Nel libretto ci sono anche le preghiere da recitare per la confessione, con l’Atto di dolore, dopo la comunione e quella per la riparazione delle bestemmie. Infine vi sono preghiere per intenzioni particolari: la Benedizioni dei figli, la preghiera per i coniugi e i fidanzati e le preghiere “contro il potere delle tenebre”, compresa l’ “Invocazione a san Michele Arcangelo capo supremo delle milizie celesti” contro “le insidie del demonio”.