Si è svolto oggi il nostro pellegrinaggio a Roma, in occasione del centesimo anniversario della fondazione della famiglia paolina, ad opera del Beato Giacomo Alberione. Questo viaggio  si è realizzato grazie alla volontà di Silvana Staniscia, che lo ha fortemente desiderato, e grazie alla nostra partecipazione e collaborazione.

 Prima di arrivare a Roma, sul pullman Silvana ha distribuito a tutti i partecipanti delle tessere con l’immagine di don Alberione da un lato e il nostro nome dall’altro; poi ad ogni famiglia una pergamena con la spiegazione dell’indulgenza accordata dal Santo Padre per l’occasione.

Dopo una notte insonne siamo arrivati a Piazza San Pietro alle 08,30 del mattino tutti svegli e pieni di entusiasmo per l’evento che ci attendeva. Eravamo  equipaggiati per la pioggia e il freddo, ma, a nostra sorpresa, a Roma abbiamo trovato temperature calde e, a tratti, sole.

L’entrata nell’aula Paolo VI è stata un po’ faticosa per la tanta gente che spingeva per entrare per primi; avevamo tutti lo stesso pensiero: occupare i posti davanti o quelli più favorevoli, quelli che ci permettessero di vedere il Papa da vicino e magari toccarlo; cercavamo, nella scelta dei posti, di indovinare da quale parte sarebbe uscito.

A poco a poco la sala si è riempita: dodicimila persone accorse da ogni parte d’Italia e dai cinque continenti per la chiusura dell’anno paolino; anche fuori in Piazza San Pietro c’erano molti fedeli.

Sono saliti sul palco i rappresentanti dei vari rami sorti grazie all’infaticabile impegno di don Alberione che, guidato dallo Spirito Santo, è riuscito a realizzare un “alberone” : così è stato definito l’albero dei diversi carismi della famiglia paolina, che si ispira tutta a San Paolo, l’Apostolo delle genti ( la Società San Paolo, le Figlie di San Paolo, le Pie Discepole del Divino Maestro, le Suore di Gesù Buon Pastore, l’Istituto Maria Regina degli Apostoli per le Vocazioni, l’Associazione di Laici Cooperatori Paolini, l’Istituto San Gabriele Arcangelo-i Gabrielini, l’Istituto Maria Santissima Annunziata-le Annunziatine, l’Istituto Gesù Sacerdote, l’Istituto Santa Famiglia ).

Una rappresentanza di ogni congregazione ha spiegato ciò che caratterizzava il proprio “ordine” e ha dato la sua testimonianza con preghiere, canti e balli.

Da ultimo, ma non di certo il meno importante, per l’ordine di Gesù Sacerdote, si è presentato anche il nostro parroco con il suo canto “Il meglio di te” a significare che anche noi, sulle orme del Beato Giacomo Alberione, dobbiamo dare tutto a Gesù, il meglio di noi, non poco o molto a seconda del momento

E così, con questo canto, tratto dal suo CD “Cammino semplice” don Elio, il nostro parroco, è riuscito, grazie alla sua forte volontà, con impegno e sacrificio, a realizzare il sogno di cantare in Vaticano davanti ad una platea immensa, che lo ha apprezzato molto. (per farlo era partito con la sua macchina il giorno prima per Roma, accompagnato da Giampio Miletti).

Certo noi, suoi parrocchiani, non possiamo far altro che gioire per lui ed esserne fieri, perché, nel corso di quest’anno, ha portato a compimento due sogni che sembravano, se non impossibili, certamente molto difficili da realizzare: cantare sulla tomba di Madre Teresa a Calcutta e cantare a Roma dal Papa;

Noi tutti ringraziamo il Signore per le grazie accordate al nostro sacerdote e, tramite lui, a noi, Parrocchia Santa Maria La Nova di Palata e alla diocesi di Termoli-Larino.

 Alla fine delle testimonianze, accolto festosamente da tutti, dal fondo della sala è comparso il Santo Padre che si è diretto verso il palco, soffermandosi a salutare e a dare la mano ai fortunati che si trovavano lungo il suo percorso. Ogni tanto qualche gruppo scandiva ad alta voce il suo nome e altri si univano in coro.

Dopo il saluto del Papa e la preghiera di ringraziamento al Signore per il dono del Beato Giacomo Alberione e per tutti i frutti scaturiti dalla famiglia paolina in tutto il mondo, Papa Francesco ha invitato i presenti a rinnovare l’impegno nel vivere la fede e comunicarla, in particolare mediante gli strumenti editoriali e multimediali, tipici del carisma paolino; ha chiesto di favorire l’unità e mai i confliti; poi ha impartito la sua Benedizione ed è sceso dal palco. Andando via si è soffermato a salutare in particolare i malati che erano lì ad allungare le braccia per poterlo toccare e ricevere una sua carezza.

Quando all’uscita dalla sala abbiamo incontrato don Elio, ci siamo complimentati con lui: era visibilmente emozionato, raggiante di gioia e pienamente soddisfatto di essere riuscito a cantare.

Ci siamo diretti, poi, al santuario Regina degli Apostoli, dove abbiamo consumato il nostro pranzo a sacco; abbiamo visitato le stanze del Beato Giacomo Alberione e pregato sulla sua tomba. Alle 17:00, abbiamo partecipato alla Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che ha ricordato la particolare venerazione che Paolo VI aveva per don Alberione, fino a correre al suo capezzale poco prima che morisse.

Il viaggio di ritorno è iniziato alle 19,30; è stato tranquillo e sereno; avvicinandoci a Palata abbiamo recitato le preghiere della sera e preghiere di ringraziamento al Signore per la bella giornata trascorsa insieme, in amicizia e affetto reciproco.